The Shifters racconta la terza missione delle Università, per portare al di fuori delle mura accademiche ciò che la ricerca rappresenta per il territorio e la società, con uno sguardo inedito, narrativo e multimediale. A parlare sono i protagonisti di questo cambiamento, i ricercatori e gli ideatori del progetto crossmediale, il pubblico vicino alla scienza, tutti accomunati da un’esigenza concreta: uscire dalla scatola, adottare un’altra prospettiva e dare nuova veste ad un ambito considerato a volte noioso. Ma soprattutto sconosciuto, distante dal sentire comune, anche nel linguaggio.
Pubblico e scienza
Scegliere di cambiare le modalità comunicative allora è stato il primo passo per avvicinare un pubblico più esteso, in realtà curioso e attento alle tematiche della scienza. Lo dimostrano ad esempio le tante iniziative di citizen science, tutti i progetti a tema scientifico in cui a parlare di ricerca e scienza nei blog o canali di divulgazione sono gli stessi cittadini, appassionati di scienza e cultori della materia.
Ma che questi ambiti non siano più di nicchia e prerogativa di pochi lo racconta anche il cinema. La fiction che costruisce nuove storie individuali e collettive all’interno di scenari scientifici.
Film come questi non hanno certo la pretesa di spiegare fedelmente questa o quella teoria. Ma semplicemente rispondono, pur con qualche licenza, alle esigenze di un pubblico, che è sensibile a quei temi e se ne interessa al di là dell’intrattenimento.
Comunicazione e intrattenimento
È anche questo il messaggio che traspare in The Shifters. Da una parte, c’è l’utilizzo delle metafore della piattaforma crossmediale, un ampio spettro comunicativo che parla di scienza e ricerca sotto ogni aspetto – non solo accademico – tramite la fiction, le featurette, la scrittura del blog e i podcast, i racconti per soli uditori sempre più in ascesa, oggi soprattutto. E quindi c’è l’intrattenimento: vedere, leggere o sentire i racconti della scienza come chiunque farebbe con il proprio film, articolo o podcast preferito.
Coinvolgimento, scelte e responsabilità
Ma allo stesso spicca un altro obiettivo, che cerca il coinvolgimento in vicende vere e non più di sola fiction. Le stesse di cui i ricercatori sono attori protagonisti, come storyteller di loro stessi, del rapporto fra ricerca e società, del modo in cui avviene la reciproca influenza e la responsabilità che il racconto della scienza ha nella costruzione di nuovi mondi e delle scelte, anche politiche, che seguono a una vera comprensione della scienza.
Questo il fine: parlare di scienza per intrattenere, ma soprattutto per coinvolgere e stimolare nuove domande che arrivano dalla società, dibattiti e controversie come il cambiamento climatico, oggetto di discussione pubblica e centrale nella narrazione della prima puntata della serie web.
Ma i temi sono infiniti e per questo il viaggio di The Shifters non si ferma e prosegue fra fiction e non fiction, audio e video, sul web e i social, per raccontare in maniera inedita il valore della ricerca all’interno di ogni territorio.
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