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ROBERTO RICCIU
Case 4.0: perché investire nell’efficientamento energetico?
Le case sono più di semplici edifici. Sono i luoghi in cui si svolge la quotidianità e si trascorre gran parte del tempo, soprattutto in seguito all’emergenza pandemica. Ma come dimostrano i dati raccolti dalla comunità scientifica, questi luoghi sono fonte di inquinamento domestico. E per questo soggetti ad interventi di miglioramento energetico che mirano al contempo alla tutela della salute degli individui.
Secondo le stime ONU entro il 2050 la popolazione mondiale potrebbe sfiorare i dieci miliardi e gli abitanti delle zone urbane potrebbero raddoppiare.
È in base a queste previsioni che assume grande importanza la questione dell’edilizia abitativa. L’uso di energia domestica e le abitudini energetiche di ognuno influiscono notevolmente sulla qualità dell’aria e sulla salute del clima. E il loro impatto è destinato a crescere.
Gli interventi di efficientamento energetico avranno bisogno di qualche anno per dare risultati. Ma sarà compito del singolo impegnarsi attivamente. Allo stesso tempo, a livello politico, le linee guida degli interventi possibili dovranno tenere in considerazione fattori come sostenibilità e il miglioramento degli standard di consumo energetico degli edifici.
Abbiamo discusso di questa tematica con Roberto Ricciu, docente dell’Università degli Studi di Cagliari.
Una grande sfida
La riduzione delle emissioni di CO2 è in cima alle priorità di tutti i Paesi avanzati e quelli in via di sviluppo. Negli ultimi decenni, infatti, l’aumento delle emissioni ha destato grande preoccupazione
In questo senso i temi legati alle azioni di efficientamento energetico rientrano nelle attuali strategie politiche con il fine di realizzare un’economia competitiva ma a basso consumo e soprattutto sostenibile per l’ambiente.
Non a caso il Patto Verde Europeo si inscrive all’interno di questo quadro. Migliorare l’efficienza energetica, ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia, ridurre le emissioni, stimolare l’occupazione e la crescita sono solo alcuni obiettivi da perseguire per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Il nucleo della politica energetica dell’Unione quindi è costituito da un’ampia gamma di misure volte a conseguire un mercato energetico integrato, la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e la sostenibilità del settore energetico.
Una sfida necessaria per far fronte all’esigenza di proteggere l’ambiente e al contempo al bisogno di abbattere costi e consumi.
Inquinamento domestico e soluzioni
I sistemi di riscaldamento domestico contribuiscono ad inquinare l’aria. E quindi è importante iniziare a considerare le abitazioni come luoghi di cambiamento e transizione verde.
Le soluzioni sono molteplici. Alcune riguardano l’uso di sistemi a base di energie rinnovabili. Altri l’utilizzo di mattoni fotovoltaici e dispositivi di Intelligenza Artificiale che regolano l’accensione e lo spegnimento dei riscaldamenti nei condomini.
La casa 4.0
Si tratta di un sistema integrato caratterizzato dall’interconnessione dei vari dispositivi e capace di soddisfare i crescenti bisogni di vivibilità e sostenibilità dei suoi abitanti. Nel processo di transizione verde tra le mura domestiche si attua un cambiamento radicale, cioè il passaggio da casa passiva a casa attiva grazie all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, ma inoltre smart grid e soprattutto la comunicazione fra sistemi.
L’incremento dell’efficienza energetica si ottiene migliorando gli strumenti tecnologici domestici, ottimizzando la gestione energetica e diversificando l’approvvigionamento di energia. E quindi in definitiva recuperando e valorizzando le risorse “sprecate” per ottenere consistenti vantaggi economici, ambientali e sociali.
Da una parte le azioni di efficientamento permettono di sfruttare le fonti energetiche in modo ottimale e razionale. E allo stesso tempo le spese sostenute usufruiscono di vantaggiose detrazioni fiscali.
Gli interventi di efficientamento energetico
Mirano ad ottimizzare il rapporto tra fabbisogno energetico e livello di emissioni. Tra gli interventi che possono contribuire in modo significativo al miglioramento dell’efficienza energetica rientrano:
- isolamento termico, con l’utilizzo di materiali isolanti ad alta efficienza nei muri perimetrali e sul tetto;
- impianti di riscaldamento: un impianto termico a pavimento, una caldaia a condensazione e pannelli solari oppure anche condizionatori certificati di classe A;
- cappotti termici, cioè pannelli isolanti che riducono al minimo le dispersioni termiche, sia di calore sia di fresco;
- elettrodomestici con classe energetica A: condizionatori, ma anche frigoriferi, congelatori, lavatrici o lavastoviglie;
- infissi in materiale pvc: un materiale permette di ottenere un ottimo isolamento termicosenza necessità di costose manutenzioni future.
- tetti ventilati e materiali a bassa conducibilità termica verso l’esterno;
- smart grid per diminuire le dispersioni di energia elettrica;
- sistemi di illuminazione a maggior efficienza luminosa come la tecnologia LED.
Un investimento per il futuro
Gli interventi di efficientamento energetico migliorano le prestazioni degli edifici. Garantiscono un ottimo comfort abitativo con consumi energetici estremamente inferiori rispetto alle abitazioni non ottimizzate.
Gli aspetti positivi riguardano anche l’ambiente. Infatti un sistema orientato alla graduale adozione delle energie rinnovabili riesce a coniugare salvaguardia ambientale risparmio energetico (nonché economico).
Fondi, investimenti e incentivi orienteranno sempre di più all’utilizzo di energie rinnovabili e spingeranno all’adozione di misure di efficientamento energetico. Ma inoltre sarà importante sensibilizzare cittadini e imprese sull’importanza di una transizione energetica negli edifici, per informare l’utente a proposito degli investimenti necessari e garantire in questo modo prestazioni elevate e pianificare di conseguenza gli interventi di manutenzione nell’arco del tempo.
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Maria Chiara Di Guardo – Prorettore all’innovazione e al territorio, Micaela Morelli - Prorettore alla ricerca e Roberta Vanni – Direttore del CESAR raccontano le dinamiche che hanno condotto alla realizzazione di un progetto crossmediale sulla terza missione dell’Università degli Studi di Cagliari.
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