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ALDO MUNTONI
I rifiuti organici si trasformano in energia
Quando si pensa al sistema di riciclo dei rifiuti si considerano principalmente materiali come la plastica, il vetro e la carta, come se questi fossero gli unici protagonisti della transizione verso la cosiddetta economia circolare.
In realtà anche i rifiuti organici, alimentari e vegetali, possono essere riutilizzati e in questo modo entrare a far parte a pieno titolo del processo produttivo circolare.
Si mira quindi ad un passaggio verso una bioeconomia. E l’idrogeno si configura come combustibile del futuro perché utilizzabile in diversi settori industriali che si avvalgono di tecnologie verdi e dunque ad impatto zero.
Ne abbiamo parlato con Aldo Muntoni, docente dell’Università degli Studi di Cagliari.
Idrogeno come combustibile del futuro
La disponibilità dei combustibili fossili è in decrescita e il loro utilizzo è associato all’emissione di gas serra e altre sostanze inquinanti. All’interno di questa cornice, sta emergendo con sempre maggiore interesse l’idea di utilizzare l’idrogeno come combustibile verde del futuro in luogo dei più utilizzati combustibili fossili.
In qualità di vettore energetico potrà rivoluzionare l’intero sistema di approvvigionamento, sia come combustibile nel traffico o come fornitore di energia per produrre elettricità e calore, attraverso l’uso di fonti rinnovabili.
E quindi nello scenario energetico presente e futuro si afferma la possibilità del suo utilizzo per limitare l’impatto ambientale. E le biomasse nello specifico potrebbero essere il punto di partenza per una filiera rispettosa dell’ambiente, in qualità di fonti rinnovabili idonee e più vicine alla produzione sostenibile di idrogeno, sia per i costi che per disponibilità di tecnologie.
Processi di produzione
Fino ad ora la maggior parte dell’idrogeno è stato prodotto a partire da risorse non rinnovabili. Si tratta di metodi consolidati negli anni e i più economici. Anche se dal punto di vista ambientale la produzione di idrogeno a partire da fonti fossili è causa del rilascio di gas ad effetto serra e altri inquinanti in atmosfera.
Solo negli ultimi anni la ricerca si è impegnata per ottimizzare la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili, in particolare mediante biomasse.
Le biomasse infatti si rinnovano in tempi più rapidi rispetto ai combustibili fossili. E includono una molteplicità di prodotti come i rifiuti di origine biologica provenienti dall’agricoltura, dalla selvicoltura (in relazione agli scarti dei boschi e delle foreste) e dalle industrie connesse, inclusa la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.
Uno dei processi di produzione di idrogeno da biomasse riguarda la conversione mediante fermentazione (in assenza di luce) di substrati organici in bioidrogeno. Il processo è svolto da diversi batteri attraverso una serie di reazioni biochimiche: proprio per questo motivo si parla di bioidrogeno. In questa prospettiva, le biomasse di scarto diventano una risorsa da poter sfruttare per la produzione di energia.
E quindi il bioidrogeno, così come altri biocombustibili, potrebbe contribuire a segnare una svolta decisiva per lo scenario energetico mondiale del futuro. Fornirebbe infatti alle generazioni future un ambiente pulito e sostenibile.
Vantaggi energetici e ambientali
I vantaggi dell’idrogeno hanno a che fare con l’elevata densità energetica in rapporto al peso e la possibilità di ottenerlo da numerose fonti che consentono di ridurre la dipendenza da petrolio. Quindi l’idrogeno offre soluzioni in campo energetico con le quali si può ridurre o addirittura eliminare l’impatto inquinante.
Potrebbe svolgere un ruolo determinante soprattutto nel raggiungimento degli obiettivi del prossimo futuro: l’indipendenza energetica dalle fonti fossili, prima di ogni cosa. E le soluzioni impiantistiche studiate sono finalizzate all’ottenimento di benefici ambientali ed economici, questi ultimi se non nel breve periodo almeno a lungo termine. Una di queste riguarda appunto la produzione di idrogeno da biomasse, con l’intento di ampliare ora e nel breve periodo la scelta di soluzioni verdi e pulite.
Utilizzare fonti rinnovabili è quindi la sfida del presente: verso una produzione basata sull’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico con tecnologie sostenibili in grado di ridurre le sostanze inquinanti.
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Maria Chiara Di Guardo – Prorettore all’innovazione e al territorio, Micaela Morelli - Prorettore alla ricerca e Roberta Vanni – Direttore del CESAR raccontano le dinamiche che hanno condotto alla realizzazione di un progetto crossmediale sulla terza missione dell’Università degli Studi di Cagliari.
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