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EMILIANO ILARDI
Libri digitali: fra letture “aumentate” e universi multimediali
Con l’avvento del digitale la funzione del libro è cambiata. Allo stesso tempo è cambiato il modo in cui si legge, più touch e scorrevole. I linguaggi hanno dovuto adattarsi alle necessità della rete e nello stesso spazio oggetti prima distinti hanno iniziato a giocare ruoli complementari: giornali, blog, e-book.
Il terreno comune è stato il web che ha costretto a ripensare le classiche modalità di fruizione del libro per fare posto a un’idea interattiva e multimediale della lettura. Insomma la diffusione del digitale e la convergenza di tutti i media precedenti in un unico ecosistema ha riconfigurato completamente l’ambiente in cui si legge.
Ne abbiamo parlato con Emiliano Ilardi, docente dell’Università degli Studi di Cagliari.
Leggere online
Un’azione che l’utente compie spesso insieme all’ascolto, alla scrittura o alla visione di immagini. Si pensi alle serie TV con i sottotitoli che impegnano facoltà visive e uditive allo stesso tempo, ai videogame multiplayer in cui si manovra l’avatar, si leggono le istruzioni, si conversa con i compagni, si scrive in chat. O ancora a un qualsiasi dispositivo di messaggistica come WhatsApp: si legge un messaggio ricevuto, si risponde con un vocale o con un’emoji.
Non è un caso allora che oggi il racconto si sviluppi all’interno del grande universo transmediale. L’utente è in grado di interagire. Può ricostruire il mondo narrativo. È in grado di ampliarlo guardando dei film o delle serie tv, giocando ai videogame o ai giochi da tavolo, leggendo libri e fumetti, scrivendo per blog, pagine social o piattaforme fandom. Il fruitore diventa protagonista e partecipa in questo modo alla narrazione.
Il libro digitale
Le risorse multimediali integrate potenziano gli aspetti comunicativi del libro di testo, facilitano la comprensione dei contenuti e il conseguente sviluppo di competenze individuali, con la possibilità di creare percorsi di lettura personalizzati, stimolanti e dinamici.
L’interazione multimediale prevede quindi l’utilizzo di più strumenti: immagini, audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, giochi che arricchiscono l’esperienza di lettura.
L’interazione tra utente e dispositivo è così continua. E offre la possibilità di intervenire direttamente sulle pagine del testo per sfogliarle, consultarne i contenuti e scaricare materiale.
Questa apertura quindi permette di personalizzare le pagine digitali, dove è possibile integrare il testo con note e appunti, condivisibili e sincronizzabili per essere fruibili in ogni momento e con qualsiasi dispositivo utilizzato.
L’interazione
Il libro multimediale chiama in causa diversi sensi. Da una parte c’è la storia, suddivisa in capitoli. E accanto invece inserti audio e video che non sono casuali ma invece entrano a far parte del racconto, con l’obiettivo di stimolare continuamente l’attenzione del lettore.
Possono essere esplicativi e di supporto al testo. Oppure possono sviluppare argomenti per i quali occorrono immagini o suoni, che diventano utili o addirittura indispensabili. O ancora possono riepilogare i concetti testuali ripetendo le stesse cose attraverso le immagini ed i suoni.
La moltiplicazione dei supporti di lettura moltiplica allora la varietà delle esperienze e anche il rapporto con il testo. Nessuno strumento esclude l’altro. Anzi tutti i supporti potrebbero essere utilizzati contemporaneamente in base alla tipologia dei testi e alle preferenze e abitudini dell’utente.
Nel senso che il fruitore potrebbe decidere di acquistare un libro cartaceo per averlo fisicamente nella libreria. Oppure, se appassionato dei grandi universi narrativi transmediali, potrebbe accompagnare la lettura alla navigazione e scegliere un dispositivo generico polifunzionale come il tablet. Per esempio, per confrontare una scena del libro con la corrispettiva scena della serie tv.
Come è cambiata la parola “lettura”
Il concetto di lettura non riguarda il solo supporto cartaceo, ma libro e web in un rapporto complementare. E quindi la lettura viaggia fluidamente in sensi molteplici. Il libro, in questo senso, non è più isolato dal contesto. Si apre e sconfina come medium interconnesso e aumentato da integrazioni digitali. E così prolunga le sue pagine sui social e siti web.
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Maria Chiara Di Guardo – Prorettore all’innovazione e al territorio, Micaela Morelli - Prorettore alla ricerca e Roberta Vanni – Direttore del CESAR raccontano le dinamiche che hanno condotto alla realizzazione di un progetto crossmediale sulla terza missione dell’Università degli Studi di Cagliari.
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