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ANNALISA BONFIGLIO
L’intelligenza da indossare: l’abbigliamento del futuro
Dotato di funzionalità digitali particolari, in grado di rilevare, analizzare dati e attività dopo essere stati cuciti all’interno di una semplice maglietta, il tessuto intelligente in altre parole troverà applicazione per utilizzi diversi: nel campo della moda, dell’abbigliamento, dello sport, dell’health care e quindi nel suo complesso della salute fisica e mentale.
Ne abbiamo parlato con la prof.ssa Annalisa Bonfiglio, docente dell’Università degli Studi di Cagliari.
Di cosa si tratta
Sono anche definiti come smart technology, smart materials, embedded system. Come materiali innovativi e intelligenti nell’ambito del settore tessile prendono spunto da specifici ambiti di ricerca: il design tessile e la tecnologia chimica. Ma anche fisica, scienza dei materiali, informatica e tecnologia.
Gli e-textile sono quindi speciali tessuti muniti al loro interno di dispositivi elettronici. Eseguono compiti innovativi come illuminarsi, cambiare colore, raccogliere energia dall’ambiente, modulare la temperatura di chi li indossa e proteggere dai rischi ambientali estremi.
E in particolare rilevano le condizioni ambientali come temperatura e umidità. Analizzano i dati sulla salute del corpo umano (battito cardiaco, sudorazione, analisi posturale), mirando al miglioramento della vita dell’uomo e fornendo funzionalità utili alla quotidianità.
Si spazia perciò dal monitoraggio di attività relative al tempo libero e allo sport. O ancora al controllo di azioni e reazioni durante un’attività professionale: si pensi ai capi sottoposti a particolari condizioni di stress ambientale, come le divise militari o quelle dei vigili del fuoco.
L’e-tessile si classifica come una tecnologia che collabora in maniera attiva alla vita dei fruitori. E per questo è in grado di cambiare le sue proprietà in base alle esigenze dell’indossatore. Infatti grazie all’intelligenza artificiale un tessuto smart potrebbe modificare le sue caratteristiche (dilatandosi o contraendosi per esempio) in base all’utilizzo e alle mutate circostanze ambientali o corporee.
Le applicazioni di questa tecnologia non si limitano al solo abbigliamento. E gli utilizzi possibili di questi dispositivi riguardano anche polsini dotati di sensori di rilevazione, cappelli, bracciali, coperte e tappezzeria domestica e dei veicoli.
Alcune applicazioni
Al momento, sono ampiamente utilizzati in campo medico e sanitario. Alcuni esempi riguardano il monitoraggio della temperatura corporea, il battito cardiaco, la pressione sanguigna, anche in remoto.
Altri invece si applicano allo sport. Chi indossa gli abiti intelligenti può controllare il tempo di esercizio, l’intensità, la distanza, il consumo di energia e altri parametri, come la frequenza cardiaca.
Ma poi vanno annoverati altri usi, nel settore militare o aerospaziale: le uniformi dotate di sensori possono identificare le parti ferite o individuare valori alterati. E in questo modo le divise sono dotate di funzioni particolari che consentono al tessuto di espandersi e contrarsi immediatamente per fermare un’emorragia, ad esempio.
L’ambito dell’intelligenza artificiale aumenta ulteriormente le applicazioni delle fibre smart. L’ampia mole di dati raccolti relativi al corpo umano e al suo stato di salute potrebbero fornire informazioni open source utili per nuovi algoritmi AI da utilizzare nel settore medico.
In particolare la fibra un giorno potrebbe allertare in tempo reale chi la indossa riguardo cambiamenti relativi allo stato di salute. Per esempio un problema respiratorio o un arresto cardiaco. Ma anche informazioni sportive utili agli atleti in fase di preparazione come l’attivazione muscolare e la frequenza cardiaca durante l’allenamento
Quindi lo scenario più vasto è legato all’ambito medico, con la possibilità – per i tessuti composti da fibre tessili digitali – di monitorare alcuni parametri clinici di coloro che li indossano, per spingersi fino alla diagnosi precoce di alcune patologie.
Ci sono anche altri risvolti. Alcuni tessuti intelligenti sono in grado di illuminarsi, di cambiare colore o di raccogliere energia dall’ambiente. Ad esempio abbassano la temperatura di chi li indossa e tengono al caldo il corpo in situazioni estreme di freddo. Ma inoltre – come già accennato – i tessuti possono controllare le contrazioni muscolari e proteggere da rischi ambientali particolari come i viaggi nello spazio per gli astronauti.
Risvolti futuri
A breve sarà a disposizione di tutti un’ampia gamma di tessuti digitali che renderanno la vita delle persone molto più agevole sotto diversi punti di vista. Le suole delle scarpe potrebbero essere dotate di particolari sensori che avvisino in caso di caduta i familiari o i medici curanti di persone anziane o con problemi di mobilità.
I paracadute, dotati di fibre intelligenti, potranno rilevare le condizioni dell’aria e del suolo e dunque cambiare la direzione e la velocità di volo nel tempo.
Le t-shirt del futuro non solo saranno capaci di misurare il nostro battito cardiaco, ma forse un giorno potranno rilevare il nostro stato d’animo.
I tessuti tessili intelligenti insomma vanteranno una vasta gamma di applicazioni e avranno un impatto importante in ambito medico e sanitario, nel settore dello sport e tempo libero, di quello aerospaziale e militare. Ma soprattutto lo sviluppo tecnologico dei tessuti intelligenti migliorerà notevolmente la qualità della vita delle persone e dell’ambiente in cui abitano.
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Maria Chiara Di Guardo – Prorettore all’innovazione e al territorio, Micaela Morelli - Prorettore alla ricerca e Roberta Vanni – Direttore del CESAR raccontano le dinamiche che hanno condotto alla realizzazione di un progetto crossmediale sulla terza missione dell’Università degli Studi di Cagliari.
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