Ivan Blecic
Ricercatore
Videogiochi interattivi.
La ricerca di Ivan Blecic
Articolo del ricercatore
Engagement e gaming: i videogiochi piazze virtuali per l'apprendimento, l'acquisizione di soft skill e la valorizzazione della cultura
Nel mondo dei videogiochi è in atto ormai da anni un cambiamento epocale. Oggi ogni dispositivo è dotato di una connessione. E questo implica che il gaming sia diventato un momento sociale, di incontro con i propri amici o dove farne di nuovi, all’interno di una community in cui le relazioni interpersonali sono legate al gameplay. I videogiochi sviluppano e consolidano le competenze. L’esperienza si richiama a qualcosa che potrebbe definirsi come first-person interactive cinema, il cinema interattivo in prima persona. Un utile strumento oltre che per l’intrattenimento degli egamer anche per la didattica, il mondo del lavoro o ancora la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico.
Se racconti una storia tutto cambia.
Ascoltiamo Ivan Blecic
L’obiettivo è quello di creare coinvolgimento e legami nei confronti dei luoghi reali dove sono ambientati i giochi, per far sì che chi gioca desideri infine visitarli. E i modelli di gioco point and click di avventura ambientato nel mondo reale si prestano a questo intento. Alcuni luoghi, anche se vissuti nel gioco, creano attaccamento e generano nel gamer il desiderio di esserci, al di là del contesto ludico.

Ivan Blecic
È docente presso il Dipartimento di Ingegneria ambientale e architettura dell’Università degli Studi di Cagliari. Si occupa di videogiochi interattivi per la valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali, ambito di ricerca a cui si ispira il secondo episodio della serie.
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I videogame cinematografici in prima persona hanno un punto di vista caratteristico. Chi gioca è protagonista del racconto, è immerso nella realtà. Interagisce con l’ambiente, si muove in un contesto pensato per una visuale completa a 360°.
Da una parte la prospettiva in soggettiva è quella della fiction. Dall’altra invece l’ambientazione appartiene al mondo reale. I luoghi sono esistenti e in quanto effettivi consentono a chi gioca una totale immedesimazione, il bagaglio esperienziale si arricchisce e il gioco, a metà strada fra fiction e realtà, consente al giocatore di sperimentarsi come protagonista del racconto a tutto tondo, grazie inoltre alla resa video a 360°.
L’obiettivo è quello di creare coinvolgimento e legami nei confronti dei luoghi reali dove sono ambientati i giochi, per far sì che chi gioca desideri infine visitarli. E i modelli di gioco point and click di avventura ambientato nel mondo reale si prestano a questo intento. Alcuni luoghi, anche se vissuti nel gioco, creano attaccamento e generano nel gamer il desiderio di esserci, al di là del contesto ludico.
First-person Cinematographic Videogames: Game Model, Authoring Environment, and Potential for Creating Affection for Places
ACM Journal on Computing and Cultural Heritage 2021