Marcello Campagna
Ricercatore
Proteggersi dall’inquinamento.
La ricerca di Marcello Campagna.
Articolo del ricercatore
Meglio prevenire che curare: l’importanza dei dispositivi di protezione individuale.
Tessuto industriale e tessuto urbano convivono, si intrecciano a distanze ravvicinate. In alcuni casi a separarli sono pochi ettari di terreno agricolo. In altri a segnare i confini tra un sito e l’altro sono fiumi, stagni, brevi tratti di costa.
Se racconti una storia tutto cambia.
Ascoltiamo Marcello Campagna
La qualità dell’aria in città e nelle fabbriche, la presenza di inquinanti, la necessità di prevenire la diffusione di sostanze tossiche nell’ambiente o quella di proteggersi da una loro eventuale presenza. Mascherine, guanti e filtri dell’aria come aiutano a sopravvivere in un ambiente contaminato? Temi caldi e all’ordine del giorno, dubbi e quesiti a cui la ricerca universitaria dà una risposta.

Marcello Campagna
Docente di Medicina Legale, Medicina del Lavoro, Igiene e sanità pubblica.
Ambito di ricerca in riferimento al cortometraggio: Dispositivi di protezione individuale (inquinamento aria).
Marcello Campagna insegna Medicina legale, Medicina del lavoro e Igiene e sanità pubblica. I rimandi alla ricerca sono presenti in vari momenti della quotidianità dei protagonisti della prima puntata, costretti per motivi di salute all’uso di vari dispositivi di protezione personale.
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Monitorare il livello di sostanze inquinanti, tossiche e nocive presenti nell’ambiente, rappresenta un’attività di prevenzione indispensabile per la tutela della salute dell’uomo.
L’attività di monitoraggio è inoltre necessaria per capire come queste particelle si diffondano, quali siano le loro dimensioni e la loro composizione chimica.
Tra i fattori antropici all’origine della diffusione dei cosiddetti particolati, ossia gli inquinanti che si disperdono nell’atmosfera, ci sono le emissioni dell’industria, delle attività agricole, degli inceneritori e delle centrali termoelettriche, ma quelle emissioni causate dal traffico veicolare e da quello aereo. In questo contesto, la medicina del lavoro svolge un ruolo decisivo perché, tra i suoi diversi compiti, uno dei più rilevanti è rappresentato dalla determinazione dei livelli di tollerabilità, oltre i quali le sostanze disperse nell’ambiente possono causare danni gravi alla salute.
Particolarmente esposti a queste sostanze inquinanti sono i lavoratori dei siti industriali e gli abitanti dei centri limitrofi ai siti stessi. In base alla tipologia e al luogo di ubicazione, i soggetti citati (lavoratori e cittadini), possono essere esposti di volta in volta a sostanze altamente tossiche e, in alcuni casi, addirittura cancerogene. Alcune sostanze vengono definite in modo più specifico neurotossiche, perché responsabili di importanti danni al sistema nervoso. I sistemi di monitoraggio avvengono soprattutto tramite l’analisi di campioni biologici e hanno come scopo principale quello di stabilire se il livelli di particolato dispersi nell’aria siano tollerabili o meno.
Composition of Metallic Elements and Size Distribution of Fine and Ultrafine Particles in a Steelmaking Factory
Int J Environ Res Public Health 2018
Biological monitoring of low-level exposure to benzene
PublMed.gov 2012
Urinary benzene as a biomarker of exposure among occupationally exposed and unexposed subjects
PublMed.gov 2001
Environmental Exposure to Ultrafine Particles inside and nearby a Military Airport
ResearchGate 2016
Occupational exposure to trichloroethylene and risk of non-Hodgkin lymphoma and its major subtypes: a pooled InterLymph [correction of IinterLlymph] analysis
PublMed.gov 2013
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