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PIER CARLO RICCI
Termometri hi-tech: con le etichette intelligenti è possibile monitorare lo stato di conservazione degli alimenti
Si tratta di un packaging intelligente, che ci avvisa quando lo yogurt, il succo di frutta, la carne o qualsiasi tipologia di alimento ha superato la data di scadenza.
Le etichette intelligenti sono davvero un’invenzione innovativa. Perché segnalano lo stato di conservazione di un prodotto.
Come termometri hi-tech, le etichette smart monitorano lo stato biologico dell’alimento, nei casi in cui risulta fondamentale garantire una data temperatura di conservazione.
Rappresentano quindi uno strumento utile per la salute e allo stesso tempo permettono di risparmiare e combattere in modo sostenibile lo spreco alimentare.
Ne abbiamo parlato con il prof. Carlo Ricci, docente dell’Università degli Studi di Cagliari.
Di cosa si tratta
Possono certificare la filiera produttiva in maniera trasparente. Sono in altre parole un nuovo strumento di comunicazione, che crea una stretta interazione tra produttore e consumatore. Perché forniscono informazioni rilevanti sullo stato biologico dell’alimento, ma anche sulla provenienza e autenticità di quel prodotto.
Grazie alle etichette intelligenti l’imballaggio di ogni alimento diventa uno strumento di protezione per la nostra salute – in merito allo stato di conservazione del prodotto. E al contempo un mezzo di informazione che previene e incentiva acquisti mirati e consapevoli.
A cosa servono le etichette intelligenti e quali sono i vantaggi?
Le etichette alimentari quindi aiutano a conservare il prodotto al meglio. E attribuiscono maggiore valore al cibo. Il fruitore è a conoscenza delle caratteristiche dell’alimento. E in questo modo è in grado di pianificare il consumo degli alimenti.
Le etichette smart consentono quindi non solo di conservare il prodotto alla giusta temperatura, ma anche di verificare possibili variazioni e, di conseguenza, possibili deterioramenti subiti dal prodotto.
Il packaging e il prodotto diventano “parlanti”, interattivi, perché l’etichetta è portatrice di informazioni preziose che possono essere verificate e condivise. E soprattutto in ambito alimentare fanno sì che produttore e cliente possano sempre tenere sotto controllo la filiera. Per verificare l’origine di una coltivazione, la temperatura di conservazione e altre caratteristiche che rendono un cibo commestibile.
Contro gli sprechi
Si stima che circa un terzo di tutto il cibo prodotto per il consumo umano sia perso o sprecato per via di gestioni non efficienti della catena del freddo. Tra le cause ci sono strutture di stoccaggio e refrigerazione non adeguate, ma inoltre la scarsa formazione degli operatori e la mancanza di tecnologia adeguata.
Per questo motivo la corretta refrigerazione degli alimenti durante lo stoccaggio, il trasporto, la distribuzione e la gestione domestica è fondamentale per il mantenimento della sicurezza. E dunque un requisito fondamentale per preservare la qualità dei prodotti è il controllo delle temperature lungo tutto il processo.
In questo senso la funzione delle etichette intelligenti è legata anche alla lotta contro gli sprechi alimentari, a favore della sostenibilità e del risparmio.
Inoltre la tutela dei prodotti e tutte le loro informazioni tra cui anche la scadenza, apertura e consumabilità o meno, sono troppo rilevanti per essere sottovalutate.
Le etichette intelligenti: altre applicazioni
Le etichette smart non si limitano alla sola applicazione nel settore alimentare. Data la loro caratteristica di indicatori preziosi dello stato del prodotto sono utili anche per tutte le operazioni che avvengono nel settore industriale.
Ad esempio, un’etichetta intelligente potrebbe fungere da indicatore di contaminazione di un prodotto da parte di un agente esterno. Oppure potrebbe indicare la necessità di manutenzione di un oggetto. E per questo motivo l’etichetta oltre ad essere un valido supporto di informazioni, si classifica anche come un vero e proprio metodo di interazione uomo-macchina.
I vantaggi per il futuro
Si punterà allo sviluppo di etichette sostenibili ottenute da materiale di scarto che al contempo saranno anche etichette intelligenti, in grado di mostrare informazioni e servizi come l’originalità di un prodotto o la prova di avvenuta apertura della confezione.
I vantaggi saranno quelli di fornire in modo rapido e sicuro maggiori informazioni rispetto alle tradizionali etichette. L’etichetta intelligente in questo caso potrà fornire un codice di sicurezza sul proprio smartphone per verificare la validità del prodotto.
Questo utilizzo fornirà prima di tutto indicatori quantitativi e qualitativi della riduzione dell’impatto ambientale, valorizzando da una parte processi e aziende meritevoli e responsabilizzando dall’altra i cittadini sui temi della consapevolezza negli acquisti e consumi.
Uno sviluppo sostenibile inteso in questo senso avrà importanti ricedute anche in termini di qualità della vita. E l’augurio è che l’innovazione apportata con questi nuovi studi possa essere al più presto adottata negli esercizi di vendita, in modo che il consumatore sia operatore attivo della prevenzione e non solo spettatore.
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Maria Chiara Di Guardo – Prorettore all’innovazione e al territorio, Micaela Morelli - Prorettore alla ricerca e Roberta Vanni – Direttore del CESAR raccontano le dinamiche che hanno condotto alla realizzazione di un progetto crossmediale sulla terza missione dell’Università degli Studi di Cagliari.
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